Bando. Dal gotico bandwo (segno).
Proverbio: “Piparuolu a barrittuni, cchiù sì gruossu e cchiù sì cazzuni”, riferito a individuo grosso e stupido, e spesso accompagnato dal movimento “avvitare/svitare” della mano che, a dita unite, simula l’ortaggio.
Notare m per v per assimilazione (bempattu per “ben fatto”; bommèspuru per “buon vespro”, saluto che precede il “buona sera”). Beddinotti = ben di notte, a ora tarda.
“Linata e biavata, nu li ‘a’ dà mancu a nu frati” perché assai fertile per l’anno successivo, e dunque “megliu a lu denti c’a lu parenti” (una qualche dose di egoismo poteva assicurare la sopravvivenza).
Non manca chi indica il greco baukále (culla), a cui può essere collegata una nota ninna-nanna: “Voca voca, Janna; / jamu a la via di San Giuanni; / San Giuanni a piglià pisci / e a stu figliu miu l’incrisci. / E l’incrisci a la bon’ura / e puozzi avì na bella firtuna. / E firtuna e firtunella…”. Per altri sarebbe votajanna (DIDE, 467-68) con diverso etimo (“volta Giovanni”).
Vogare, cullare, ritmare voce e movimento: tutto molto chiaro, compreso il pendolo dell’altalena (consentito solo in periodo pasquale).
Briscola. Secondo DEVOTO sarebbe incrocio di “brusca” (spazzola) con “bisca” + suffisso, ed equivarrebbe ascòpula (scopetta).
Beveraggio per maiali. V. brodu.
Brodo; salsa. Dall’antico alto tedesco *brod (idem). Numerosi i derivati: brudaglia, brudettu (di cipolle, di asparagi), brudusu, brudinu e l’accoppiatabrodu e casu per un condimento non plus ultra.
Demonio (raffigurato come orrenda bestia). Spesso alla pronunzia di un qualsiasi termine denominante Belzebù seguiva un riparatore “Cristu sia ccu nui” accompagnato anche da un segno di croce.
Barattolo di latta. Dal francese boîte (scatola).
Barattolo di vetro dal collo largo per conservare marmellata, ortaggi, sottolio o sottaceto e simili. Dal greco baukálion diminutivo di baukále (vaso per bere), con influsso di “bocca” in forma alterata.
Tavolino. (Anche “tavolino su cui si appoggiava l’offerta al Santo in processione” da cui “fà la buffetta” = preparare l’offerta, eseguirla).
Dallo spagnolo bofeta (tavola da pranzo).
Schiaffone. Dallo spagnolo bofeton (ceffone). V. anche il francese buffe (idem). L’origine è onomatopeica.
Bomba. Dal lat. bombus (ronzio, rimbombo) derivato dal greco bómbos (rombo).
“Angiulina bumma bumma (bassotta e rotondetta) / ccu lu culu sunava la trumma, / ccu la linga scupava la casa, / cu li piedi grattava lu ccasu”.
Punto, ammaccato. Dall’arabo butur (pustola).
Fiotto, getto. Da “buttare” di origine franca (*botan) e provenzale (botar = colpire); nel francese antico boutersignifica anche “gettare”, “germinare”.